Molti artigiani del legno e del mobile e relativi mestieri sono superpagati, ma sono anche introvabili, e le imprese se li contendono a suon di aumenti di stipendio. A denunciarlo è l’Unione artigiani, che al primo posto tra gli ‘introvabili’ pone i falegnami ebanisti. Quelli bravi ovviamente, che sanno partire dalle misure, dalla scelta delle tavole di legno per arrivare alla realizzazione del prodotto finito e personalizzato. Devono sapersi relazionare con i clienti finali, ma soprattutto con architetti e designer, ingegneri, esperti di materiali ecosostenibili, prototipazione e domotica, verniciatori e cucitrici, muratori, idraulici, imbianchini ed elettricisti. E poi devono avere competenze di Cad e Cnc.

Al corso da tappezziere si sono iscritti solo tre ragazzi  

Certo, esistono i corsi, ma ogni impresa forma sul campo queste figure affiancandole ai maestri. Molto spesso sono i familiari dei titolari, inseriti in un percorso di passaggio generazionale che però non sempre riesce. Esistono molte opportunità di lavoro anche per coloro che si mettono in proprio. I tappezzieri e le cucitrici sono ad esempio rispettivamente gli esperti degli imbottiti e delle cuciture di divani, cuscini, tende e altro, e hanno già il posto fisso dal momento in cui si iscrivono al corso e sono contesi a colpi di aumenti di stipendio. Eppure a oggi, al Cfp Terragni di Meda, cuore del distretto del mobile brianteo, al corso da tappezziere si sono iscritti direttamente dalla terza media solo tre ragazzi.

C’è carenza anche di restauratori di mobili e montatori

E in un clima di imprese sempre più green molto gettonati sono anche gli esperti di produzione sostenibile, presenti e molto richiesti dalle grandi imprese del mobile. A loro la responsabilità di scegliere i materiali, innovare i processi produttivi, selezionare e formare gli artigiani conto terzisti con un impatto molto incisivo su tutta la filiera. Ma c’è carenza anche di restauratori di mobili. I tecnici esperti hanno lavori spesso affidati da facoltosi proprietari e committenze pubbliche, ma il mercato di massa è in gran parte in mano a dopo-lavoristi o pensionati.

Possibilità straordinarie nel mondo del legno-arredo

Un professionista poco noto poi è il carteggiatore, un esperto in grado di rendere la superficie del legno nuda, uniforme, liscia e pronta per trattamenti e rifiniture. In pochissimi lavorano ancora manualmente, solo per pezzi unici ed esclusivi. Mancano poi i montatori. Le imprese artigiane consegnano e montano direttamente i mobili nelle case dei clienti, ma la media-grande distribuzione oggi esternalizza il servizio a costi sicuramente competitivi e condizioni economiche spesso insostenibili per gli operatori, costretti a lavorare di corsa e a cottimo.
“Nel mondo del legno-arredo l’artigianato offre possibilità straordinarie – spiega il segretario generale di Unione Artigiani Marco Accornero -. Dobbiamo ripartire dalle scuole dell’obbligo e lanciare una grande campagna per incentivare i ragazzi a scegliere i mestieri artigiani”.