Tra gli italiani la raccolta differenziata è sempre più diffusa. Per l’86% dei nostri connazionali si tratta di un’abitudine che indica senso civico, poiché va a beneficio di tutti pur in assenza di un ritorno economico diretto. Riciclare correttamente i propri rifiuti però non è sempre facile. Soprattutto per la difficoltà a interpretare i simboli per la raccolta differenziata che si trovano sui prodotti confezionati. Tanto che se il 38% degli italiani dichiara di capirli “più o meno bene”, il 18% afferma di non capirli bene, e il 7% non li capisce affatto. Al contrario, li capisce molto bene il 25%, ed estremamente bene, il 12%.

Il 90% degli italiani differenzia vetro e plastica

Lo rileva l’indagine sull’economia circolare elaborata da Ipsos per Conou, presentata durante EcoForum. Secondo la ricerca gli italiani differenziano sempre di più, in particolare il vetro e la plastica, che nel 2018 sono stati raccolti dal 90% degli italiani. Una percentuale in crescita  rispetto al 2005, quando venivano riciclati rispettivamente dal 71% (vetro) e dal 63% (plastica).

L’87% raccoglie invece con costanza carta e lattine, contro il 65% e il 42% del 2005, e sta crescendo molto anche l’abitudine a differenziare l’umido, raccolto dall’82% dei consumatori nel 2018 contro il 36% del 2005.

Il problema è il packaging

A preoccupare gli italiani, però, è il packaging, ovvero l’imballaggio dei prodotti. L’87% dei consumatori intervistati si dichiara infatti preoccupato per l’impatto che questo può avere sull’ambiente.

Ma chi deve farsi carico del problema? In particolare, chi dovrebbe preoccuparsi di ridurre la quantità di materiale utilizzato per le confezioni? Per il 30% degli italiani dovrebbero essere le aziende stesse, anche se il 39% afferma che dovrebbero occuparsene congiuntamente aziende, governo, e consumatori, riporta Adnkronos.

Aumentare la gamma dei prodotti riciclabili e introdurre sanzioni

Gli italiani però sono pronti ad agire in prima persona, non solo acquistando prodotti realizzati con materiali riciclati (53%) e riutilizzando gli articoli monouso (48%), ma anche smettendo di acquistare beni con imballaggi non riciclabili (41%), o smettendo di acquistare nei negozi che vendono molti prodotti con imballaggi non riciclabili (24%). Inoltre, sono anche disposti a pagare di più per prodotti con packaging green (9%). Per ridurre l’utilizzo della plastica e dei materiali non riciclabili, in molti poi sarebbero favorevoli alle sanzioni. Per il 46% degli intervistati le amministrazioni dovrebbero essere obbligate ad aumentare la gamma dei prodotti riciclabili, e per il 33% andrebbero tassati i negozi che utilizzano prodotti non sostenibili.