I vantaggi degli spazi verdi e pubblici in città sono tanti, e favoriscono il benessere psico-fisico e la qualità della vita di chi vive nei grandi centri urbani. In occasione della Giornata mondiale dell’ambiente, il 5 giugno, Greenpeace ha lanciato il rapporto Greening the Cities, che oltre a evidenziare i benefici del verde in città, mette in risalto la necessità per gli amministratori e le amministratrici delle città italiane di investire di più nelle aree verdi e pubbliche ad accesso equo per tutte e tutti i cittadini. Il rapporto di Greenpeace mira quindi a promuovere una vera transizione ecologica nelle città, indispensabile per affrontare la crisi climatica e sanitaria.  

Vivere green fa bene al corpo e alla mente

Dalla riduzione del rischio di numerose malattie croniche in età adulta, come diabete e condizioni cardiovascolari, obesità e asma, all’accelerazione del recupero dopo un intervento chirurgico, alla riduzione dei ricoveri ospedalieri e alla mortalità prematura fino a migliori esiti della gravidanza sono questi i benefici di una città più green per tutti. Lo studio menziona però anche di un miglioramento delle funzioni cognitive e della salute mentale, legato a miglioramenti nello sviluppo comportamentale, come difficoltà ridotte, sintomi emotivi e problemi di relazione tra pari.

Solo poche città soddisfano lo standard Oms sulla quantità di spazio verde pro capite

“Aumentare le aree verdi e pubbliche significa prendersi cura della salute di cittadine e cittadini e garantire un tessuto sociale sano e attivo – dichiara Chiara Campione, coordinatrice del progetto Hack Your City di Greenpeace -. Rendere più verde lo spazio pubblico aiuta a combattere la disuguaglianza, promuove l’inclusione della comunità e rende le città più sicure e più resilienti ai cambiamenti climatici in corso”.Sebbene la disponibilità e l’accessibilità di spazi verdi urbani nelle grandi città del mondo sia aumentata rispettivamente del 4,11% e del 7,1% negli ultimi 15 anni, solo una manciata di città ha soddisfatto pienamente lo standard dell’Oms sulla disponibilità che stabilisce un minimo di 9 metri quadri di spazi verdi per abitante, per non parlare del valore ideale di 50 m² pro capite. 

Un investimento per la salute pubblica e sociale

Anche nelle città che soddisfano alcuni di questi standard, riferisce Adnkronos, ciò non si traduce necessariamente in parità di accesso allo spazio verde per tutta la cittadinanza. Più della metà della popolazione mondiale, 4,2 miliardi di persone, vive nelle città. Questo numero è destinato ad aumentare al 70% entro il 2050. Le città sono i centri dell’attività economica, e rappresentano oltre il 70% delle emissioni globali di gas serra. Per l’organizzazione ambientalista gli spazi verdi devono essere considerati non solo un investimento per la salute pubblica e sociale, ma un’opportunità per riequilibrare il nostro rapporto con la natura, rallentare la crisi climatica e proteggerci da future pandemie.