Nel biennio scorso si è registrato un boom di consumi di prodotti surgelati, tanto che nel 2020 sono stati superati in Italia i 15 kg di consumo pro-capite annuo. E oggi, il 98% dei nostri connazionali li consuma. Ma cosa c’è nel freezer degli italiani? Bva Doxa, in collaborazione con l’IIAS (Istituto Italiano Alimenti Surgelati), ha fotografato i nuovi trend del comparto, svelando com’è cambiato il freezer degli italiani nell’ultimo biennio e il loro approccio al consumo di frozen food. Di fatto dal 2020 a oggi il 54% degli italiani ha aumentato il consumo di surgelati, in modo più marcato al Sud e fra i giovani e nelle famiglie con figli piccoli. Tanto che queste ultime, insieme agli under 35, risultano i consumer più frequenti di prodotti sottozero: in media più di 2 volte a settimana.

La crescita di nuovi prodotti

L’incremento dei consumi di surgelati si riflette anche in un aumento della varietà: il 74% degli intervistati dichiara di aver messo nel proprio freezer prodotti sottozero mai provati prima (vegetali, snack, pizze, pesce, piatti pronti). Verdure, pesce e pizze surgelate si confermano i prodotti sempre presenti nei freezer, anche nel post Covid. Ma con alcune differenze: i vegetali sottozero risultano i più amati dai single e dalle coppie senza figli (44%), mentre i prodotti ittici in versione frozen conquistano sempre più spazio sulle tavole delle famiglie con bambini (40%) e al Centro Italia.

Fare scorte congelando autonomamente gli alimenti 

Pizze, snack e patate fritte ottengono il 26% delle preferenze di tutti, che sale al 29% al Nord-Est e al 30% nei nuclei familiari con figli piccoli. Non mancano nel freezer anche i piatti pronti (13%), alimenti pratici che continuano a essere scelti anche dopo la prima fase di pandemia, e che risultano più presenti nei freezer dei single senza figli (16%) e al Centro Italia (15%). Nel freezer delle famiglie con figli grandi, invece, c’è posto per tutti i prodotti surgelati: il 30% compra dagli ittici ai vegetali, dalle pizze agli snack. E il 43% dichiara di fare scorte congelando autonomamente anche alimenti come pane, carne, sughi o altre preparazioni casalinghe, soprattutto al Nord-Est.

Pratici, versatili e anti-spreco

Per tutte le categorie merceologiche sottozero, il principale driver d’acquisto si conferma la praticità (70%), soprattutto per le donne, al Nord-Est e nella fascia d’età 35-54 anni. Seguono la possibilità di variare il menu (37%), in particolare per le famiglie con figli piccoli, e la riduzione degli sprechi (25%), soprattutto le coppie senza figli. Rilevanti anche il contenuto nutrizionale (il 22% considera i surgelati analoghi ai prodotti freschi), e la convenienza (22%), soprattutto al Sud e nelle famiglie con figli. Per il 17% del campione, poi, i frozen food sono anche un aiuto a risparmiare. Lo confermano in particolare gli under 35 e i single senza figli.