Il 44% delle donne italiane non è appagato dalle opportunità di carriera. Dai dati dell’Osservatorio sulla Felicità condotto dall’Associazione Ricerca Felicità emerge che le donne si sentono meno felici sul lavoro rispetto agli uomini. Una sensazione confermata dal 41% delle intervistate, che si dichiara insoddisfatta del proprio compenso, mentre l’insoddisfazione per l’opportunità di sviluppo di carriera è per le donne maggiore di 9 punti percentuali rispetto agli uomini (35%). Del resto, l’insoddisfazione femminile nell’ambito professionale è il punto di partenza per una felicità equa nel mondo del lavoro.

Poca soddisfazione per compenso e opportunità lavorative

Il barometro della felicità misura la soddisfazione della popolazione italiana attiva nel mondo del lavoro basandosi su un sistema di misurazioni oggettive effettuate a cadenza annuale. L’obiettivo è aiutare le organizzazioni a considerare il tema della felicità in ambito lavorativo. I temi indagati dalla seconda edizione dell’Osservatorio riguardano la soddisfazione sul compenso e sulle opportunità lavorative. E i risultati parlano chiaro: le donne risultano meno soddisfatte rispetto agli uomini, il 41% del compenso, contro il 28% degli uomini, e il 44% per le opportunità di sviluppo di carriera, contro il 35% degli uomini.

Un punto di partenza su cui si è chiamati a riflettere

“I dati raccolti non hanno la pretesa di voler fornire risposte, si tratta di un punto di partenza su cui noi tutti siamo chiamati a riflettere – dichiara Elisabetta Dallavalle, Presidente dell’Associazione Ricerca Felicità -. Il nostro obiettivo è quello di captare i segnali provenienti dal mondo del lavoro, affinché si possano trovare gli strumenti utili per il raggiungimento di un benessere collettivo. Non sappiamo con assoluta certezza perché il 41% delle donne non siano soddisfatte del proprio compenso e il 44% non siano appagate dalle proprie opportunità di sviluppo di carriera sul lavoro, ma supponiamo possa esistere nella donna un certo grado di difficoltà nell’esprimere il proprio disagio in ambito lavorativo, e in questa ricerca penso abbiano voluto farlo presente”.

Meno divario per il rispetto e il riconoscimento dei propri meriti

Quanto a rispetto e riconoscimento dei propri meriti il divario tra uomo e donna è minore. Infatti, alla domanda “mi trattano con rispetto, senza discriminazione”, le risposte negativo da parte delle donne sono il 14%, mentre quelle degli uomini il 10%. Alla domanda “riconoscono sempre i miei meriti”, le risposte negative delle donne sono il 31%, contro il 28% di quelle degli uomini. Tuttavia, l’11,9% degli intervistati riconosce come falsa l’affermazione “mi aiuta a capire me stesso” in ambito lavorativo, così come è ritenuta falsa dal 12,2% l’affermazione “l’ambiente mi fa sentire compreso”.

Complessivamente, il campione ritiene di essere considerato dagli altri più felice di quanto si senta. Una sensazione lievemente più evidente per le donne (39% vs 36% uomini), anche rispetto a sentirsi veramente felici (26% vs 31% uomini).