La transizione digitale è un passaggio che coinvolge tutte le aziende di tutti i settori e quella del Legno Arredo, così strategica per la nostra economia, non fa eccezione. Sono infatti 11 le nuove figure professionali che dovranno interpretare questo passaggio e che dovranno essere formate adeguatamente. le nuove figure, a detta degli esperti, sono: Dirigente nei servizi di vendita e commercializzazione, responsabile della produzione industriale, responsabile acquisti, responsabile manutenzione macchine; designer; ebanista/falegname; modellatore di macchine utensili; tappezziere; responsabile macchine per la lavorazione del legno; addetto al montaggio dei mobili; operai e maestranza.

Un progetto europeo per formare le nuove figure

Per centrare l’obiettivo e far sì che i giovani arrivino preparati all’appuntamento con il mondo del lavoro, FederlegnoArredo ha partecipato insieme ad altre federazioni europee al progetto ‘SAWYER – Impatto della duplice transizione sull’industria del legno-arredo’ , con l’obiettivo di avere uno strumento pratico ed efficace per accompagnare le aziende associate in una trasformazione digitale e circolare che porterà anche a figure specificatamente formate.

“Nel progetto si esplicita in maniera dettagliata come 11 professionalità del nostro settore siano chiamate a evolversi – commenta Angelo Luigi Marchetti, presidente Assolegno e delegato alla Formazione in FederlegnoArredo – ed è evidente quanto le competenze ambientali e digitali saranno alla base della forza lavoro di un domani che già batte alle porte. Come Federazione – ribadisce Marchetti stiamo cercando di anticipare i nuovi bisogni delle imprese, così da stimolare anche la filiera formativa a sviluppare percorsi adeguati alle sfide in atto e progetti come questo, servono proprio a focalizzare obiettivi e strumenti necessari per il loro raggiungimento. Se dobbiamo costruire edifici sostenibili con il legno strutturale, anche operai e maestranze dovranno aver sviluppato le conoscenze per lavorare un materiale finora poco utilizzato in edilizia. È solo uno dei tanti esempi che potremmo fare, ma non adeguarci significherebbe impedire ai nostri giovani e alle nostre aziende di essere competitivi in Europa e non solo”.

Alleanza scuola-lavoro

“E’ tempo di passare da quella che fino ad oggi abbiamo chiamato alternanza scuola-lavoro a una vera e propria alleanza scuola-lavoro. E questo progetto – ha detto Barbara Minetto, vicepresidente Assaredo con delega alla formazione – va letto in tal senso: far sì che teoria e pratica, formazione e impresa siano entrambe e parimenti interpreti del cambiamento. Per altro, la notizia secondo cui nell’ambito del PNRR è previsto anche un rafforzamento degli istituti tecnici superiori orientandoli sempre più verso il mercato del lavoro, va esattamente in questa direzione, come lascia intendere anche l’idea di affidare la loro guida a figure imprenditoriali e indire bandi per la modernizzazione digitale e tecnologica dei loro laboratori. Come filiera possiamo già vantare esempi virtuosi in tal senso, a partire dalla Fondazione ITS Rosario Messina di Lentate sul Seveso, all’Its del legno-arredo di Pesaro, arrivando all’Innovation Platform del Friuli Venezia Giulia, recentemente inaugurato. Ma dobbiamo fare ancor di più e assumerci la responsabilità di diventare protagonisti dell’evolversi del rapporto imprese-scuola. Ne va certamente anche del futuro delle nostre aziende”.