Saranno un autunno e un inverno “caldi”, almeno per quanto riguarda i conti che dovranno fare – e pagare – gli italiani. Visti gli aumenti delle ultime settimane, ci si aspetta una sensibile stangata sui bilanci familiari. A lanciare l’allarme è il Codacons, che riprendendo i dati definitivi comunicati dall’Istat stima che gli aumenti costeranno ai nostri connazionali 768 euro annui a famiglia. In particolare, fanno lievitare le spese gli andamenti dei prezzi al dettaglio, che a settembre registrano un balzo al +2,5% raggiungendo i livelli più alti dal novembre del 2012. Non solo: continua la corsa di aumenti per trasporti e caro benzina. Insomma, le tasche dei nostri connazionali si svuotano per le occupazioni più normali (e necessarie), come fare la spesa o muoversi per andare a scuola o al lavoro.

Una fiammata dei prezzi che rischia di frenare la crescita dei consumi 

“I numeri dell’Istat confermano in pieno l’allarme rincari lanciato dal Codacons e rappresentano una minaccia sul fronte dei consumi – spiega l’Associazione -. L’inflazione al 2,5% produce un aggravio di spesa su base annua, considerata la totalità dei consumi di un nucleo, pari a +768 euro a famiglia, con un vero picco per i trasporti che registrano a settembre un aumento tendenziale del +7%: in pratica una famiglia con due figli solo per gli spostamenti deve mettere in conto una maggiore spesa pari a +378 euro annui. Una fiammata dei prezzi che rischia di frenare la crescita dei consumi e rallentare la ripresa economica del paese”.

Lo spettro degli aumenti di luce e gas

Ma le minacce per le finanze degli italiani non sono ancora finite. Come sottolinea l’associazione, infatti, “La stangata d’autunno, purtroppo, è destinata ad aggravarsi. I rincari delle bollette luce e gas scattati ad ottobre e la corsa senza freni dei carburanti alla pompa avranno un impatto fortissimo sull’inflazione, con i prezzi al dettaglio che continueranno ad aumentare in numerosi comparti, compresi gli alimentari. Per tale motivo rivolgiamo un appello al Governo Draghi affinché, dopo le bollette dell’energia, intervenga anche sulla tassazione che vige su benzina e gasolio, tagliando Iva e accise allo scopo di contenere la crescita dei prezzi al dettaglio e salvaguardare le tasche delle famiglie”. Non ci resta che aspettare le prossime settimane e vedere quali misure potrà mettere in campo il governo per lenire, almeno in parte, questo balzo in avanti dei costi, riferiti peraltro a beni e servizi pressoché necessari.